Page 79 - Tempo scomposto
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sua camera da letto l’avrebbe scagionata dicendo che era
              stata lei, solo lei a metterla, a sua insaputa.
                - Per voi mi farei ammazzare -aveva concluso la serva- e
              queste parole avevano suscitato in Anna un’eco profon-
              da, trovando in esse quanto acute dovessero essere le ferite
              del suo animo causate dal dileggio, dalla solitudine e dal-
              lo scherno che aveva subito e a cui adesso contrapponeva
              un’affezione e una gratitudine senza misura.
                La mattina seguente la giornata era splendida, con l’aria
              limpida ed il sole che inondava tutta la valle del Simeto;
              Anna, affacciata alla finestra vide entrare nel cortile tre fi-
              gure che erano apparse dal fondo della via. Venivano a pie-
              di, col cappuccio tirato sul capo, la cocolla chiusa sul petto
              e le mani infilate nelle maniche. Al loro passaggio le poche
              donne ed i ragazzi che erano per strada indietreggiavano e
              si facevano il segno della croce.
                - Sono loro! – pensò Anna mentre il cuore le batteva fu-
              riosamente - Sono venuti a prendere Damiana!
                Chiusi nella stanza dove il conte teneva i suoi libri, gli
              Inquisitori gli spiegavano il motivo della loro venuta:
                -Sappiamo che due settimane dopo che la duchessa Anna
              ha lasciato la casa paterna la sua giovane cugina Caterina,
              con la quale aveva avuto un furioso alterco, già sofferente
              di suo, ha contratto una seconda malattia che i più famosi
              medici di Catania e Messina non sono riusciti a identifica-
              re, ma che sospettano si tratti della peste, cioè del morbo
              che attualmente sta decimando la popolazione di Messina.
              Abbiamo motivo di credere che questo misterioso morbo
              sia stato indotto non per contagio, ma per fattura di una
              maga che presta servizio nel castello. Perciò dobbiamo agi-


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