Page 99 - Tempo scomposto
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e me. Ma non volli esprimere questo pensiero, tanto mi
              sembrava banale ed insignificante.
                - Così vivi da solo?
                - Sì, ho ereditato una casa sulle pendici dell’Etna, un po’
              più su di Nicolosi, l’ho ristrutturata, dotandola di ogni
              confort e ci vivo tutto l’anno…
                - Ti trovi bene?
                - Benissimo, fin dall’inizio, anche perché è circondata da
              un giardino, un po’ di verde attorno ed un orto con un
              po’ di campagna dietro, che io coltivo per la maggior parte
              personalmente. Gli amici mi chiamano Cincinnato…
                Gli alberi producono frutti stagionali di ogni genere, da
              cui ricavo conserve, liquori, marmellate, che poi regalo ad
              amici e parenti…Dovresti venirci, una volta, prima di par-
              tire, mi farebbe molto piacere!
                Vidi che i suoi occhi s’illuminavano mentre decantava le
              virtù di quest’attività
                - C’è troppo poco tempo ancora. Non ho preso il bigliet-
              to, ma come puoi immaginare, ho necessità di tornare a
              casa, il mio lavoro è quasi concluso, non posso più tratte-
              nermi.
                - Allora andiamoci subito, prendiamo la macchina e ti ci
              porto! Hai per caso qualche impegno?
                - No, nessun impegno… - farfugliai piuttosto sorpresa
              e  colta  un  po’  in  contropiede  –  Normalmente  mangio
              qualcosa, torno nella mia stanza, poi devo rivedere degli
              appunti, poi forse esco a prendere qualche pensierino per
              Bianca, tutto normale amministrazione. Ma non so, non
              mi sembra il caso, non vorrei disturbare…
                -  Ma  cosa  dici,  disturbare!  Questa  parola  non  esiste.


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