Page 28 - Miette Mineo - La lava e la polvere
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l’agile architettura costituita da pietra lavica nera alternata a pietra
bianca, e le innumerevoli decorazioni di fiori e frutti intagliati
armonicamente in essa.
Le piacque quindi affacciarsi, godere un attimo di riposo tra
un’incombenza e un’altra.
Il sole era ormai alto ed il cielo sgombro di nuvole, nonostante
si fosse a febbraio. Lo sguardo poteva spingersi quindi lontano,
verso la marina che si stendeva pigramente, a perdita d’occhio.
Non un alito di vento. Era uno di quei giorni in cui l’inverno doveva
essersi confuso con un giorno imprecisato della primavera non
ancora vicina, e sembrava quindi che questa confusione si potesse
applicare anche alle vicende umane, ben diversamente avviluppate
in limiti e necessità ripetitive.
Almeno questa era la sensazione indistinta di Rosina, giovane
popolana catanese della seconda metà del secolo XVII, diciottenne,
non ancora pesantemente segnata dalla sorte.
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