Page 58 - La via d'uscita
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re i polsi: Non posso leggerla, non posso senza piangere
            per l’infelice sorte dei due amanti “:


                        “Per me, disse, moristi, ed ecco pur
                        che anch’io, con egual sorte,
                        per te giungo alla morte!”
                        Così dicendo, un venerato ferro
                        ch’ascoso ella tenea, trasse dal petto
                        l’eburneo fianco aperse
                        e di sangue ‘l feretro e il suolo aperse.
                        Poi fredda in un baleno
                        sen cadde estinta, al caro estinto in seno.
                        Occhio non fu presente
                        che non s’aprisse ai pianti,
                        e tal fu il fin degli infelici amanti”

              Concetta  ascoltava, ma  la sua saggezza contadina le
            portava alla mente una serie di riflessioni che non avrebbe
            mai avuto il coraggio di riferire alla padrona, ma che non
            erano prive di una certa dose di buon senso.
              Aveva intuito una realtà che si stava delineando e di cui
            Agnese era del tutto ignara, perché aveva paura di soffer-
            marsi su di essa, e così evitava anche solo di parlarne, rifu-
            giandosi nel mondo della poesia che la allontanava, pur-
            troppo, dal destino quasi segnato.
              Decise tra sé e sé che l’avrebbe aiutata, in ogni modo
            avesse potuto.















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