Page 134 - Tempo scomposto
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- Niente, ma penso che papà non stia molto bene, non
come siamo abituati a vederlo.
-Hai chiamato il medico? Forse non c’è da preoccupar-
si eccessivamente, questa malattia può avere questi alti e
bassi.
-Sì, l’ho chiamato e anche lui mi ha detto le stesse cose,
ma non sono tranquilla…Vorrei che tu fossi qui!
- Anch’io tesoro, e non sai quanto mi pesa questa lonta-
nanza forzata. Ma m’impediscono di partire…
- Ma qui da noi, zero contagi. Non sono giusti questi
provvedimenti governativi! Intanto ho chiamato la zia
Maria che verrà a stare da noi per un po’, fino a quando
tu non ritorni…
- Bene, benissimo, anzi. Mi fa piacere sapere che non sa-
rai sola in questo momento così difficile…Ti abbraccio
La voce di Bianca, così lontana e così preoccupata pro-
dusse su di me una sensazione molto spiacevole, che avrei
voluto allontanare, e che mi faceva stare sulle spine.
Antonio, invece, mi sembrava così tranquillo… Aveva
fatto qualche telefonata ai suoi figli, ma accertatosi del
fatto che stavano bene, non ne aveva più parlato, concen-
trandosi molto sulle sue attività campagnole.
Il tempo era molto migliorato in questo mese di marzo
così anomalo. La natura aveva preso le sue rivincite e sem-
brava volesse ribadire la sua totale indifferenza alle preoc-
cupazioni degli umani. Il fermo forzato di tutte le attività
produttive era stato positivo per l’ambiente, l’aria senza lo
smog ed i gas di scarico era più tersa e pulita; a Venezia, nel
Canal grande ed altrove, liberati dal traffico dei vaporetti,
si potevano vedere nuotare i pesci ed anche qualche solita-
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