Page 135 - Tempo scomposto
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ria ed incauta medusa.
Per dimenticare le preoccupazioni che mi assalivano se-
guii Antonio che stava trafficando in campagna. Lo vidi
raccogliere dei frutti.
- Con questi, mi disse, preparerò un’ottima marmella-
ta…
Mi aggirai tra gli alberi, dove aleggiava un profumo deli-
cato ma persistente. Le zagare erano fiorite nei due alberi
che si appoggiavano sul muretto a secco, protetti dal ven-
to. Tra essi occhieggiava ancora qualche frutto tardivo che
fu raccolto da Antonio. Si diresse verso la cantina, ma c’era
qualcosa che destò una mia preoccupazione: non lo avevo
mai visto così concentrato.
In effetti, negli ultimi giorni il suo comportamento mi
sembrava cambiato: aveva abbandonato la consueta sere-
nità che mi infondeva fiducia e mi rassicurava sugli ultimi
avvenimenti e sui passi da fare; non avevamo più parlato
della mia necessità di partire al più presto e che mi avreb-
be aiutato in tutti i modi, non ultimo quello di accom-
pagnarmi alla stazione appena possibile. Ma poi non ci
fu più nessuna parola su questa evenienza che occupava
-invece- interamente la mia mente rendendo difficili i miei
sonni.
In questo contesto qualunque approccio amoroso veni-
va da me respinto decisamente. Pensare di fare qualcosa
che mirasse ad una mia soddisfazione personale quando
le persone a me care soffrivano per la mia assenza mi sem-
brava un insulto di una gravità assoluta; per questo mi
ero chiusa nella mia stanza rifiutando ogni contatto. E
lui non aveva preso affatto bene la cosa: aveva reagito con
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