Page 25 - Tempo scomposto
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garage con luci psichedeliche e tartine, ero sempre pronta
a parteciparvi, tanto lo studio non veniva trascurato e que-
sto mi dava un alibi formidabile per tacitare gli eventuali
sensi di colpa.
Luana mi stupiva e mi rassicurava contemporaneamen-
te, alternanza che mi faceva sentire come se salissi e discen-
dessi in breve arco di tempo in quella specie di montagna
russa che stavo percorrendo. Ero perfettamente consape-
vole di ciò? Non saperi dirlo, forse fingevo con me stessa,
ma sicuramente mi sentivo viva e protagonista.
Il letto di Luana emergeva di tanto in tanto nei miei pen-
sieri; Non se n’era fatto cenno durante i nostri incontri di
studio né mai avrei sfiorato l’argomento, dicendomi che
non erano fatti miei e che forse l’aveva ereditato o com-
prato presso qualche rigattiere, e che, sicuramente, ci si
doveva stare molto comodi, soprattutto quando il caldo
soffocante imponeva di non stare avvoltolati su noi stessi,
ma lunghi, distesi e spalmati evitando qualsiasi contatto
tra le nostre membra infuocate.
-Sai, Marina, te la ricordi? Cerca una compagna di stan-
za, vorrebbe affittare una casa tutta per sé, ma da sola non
ce la fa, così, se t’interessa… potreste dividere le spese.
L’idea di andarmene dal pensionato mi frullava in capo
da tempo, soprattutto dopo le vacanze, ma non l’avevo
ancora concretizzata. Così la tenni in considerazione, ri-
proponendomi di conoscere un po’ meglio questa Marina
con la quale avrei dovuto convivere. Si trattava di una per-
sona affidabile? Era in grado di pagare la sua parte, oppure
si sarebbe appoggiata a me e, in caso di difficoltà, come
avrei dovuto comportarmi? E inoltre -cosa di non poca
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