Page 33 - Tempo scomposto
P. 33

spocchia -che nascondevano il nulla- di alcuni soggetti che
              ruotavano intorno a Luana, Marina e me. Prima che tutti
              se ne andassero trovai il tempo di chiedergli il suo nome e
              di dirgli il mio, così, quasi in un soffio …
                Tornai dalle vacanze casalinghe rilassata, ma spenta; più
              che una vacanza era stata un tour de force, perché mia
              nonna stava poco bene e mi ero quindi imbattuta nella ne-
              cessità di rincuorare e sostenere mia madre che per la pri-
              ma volta, non avendo a chi appoggiarsi, lo faceva con me
              che ormai veleggiavo in una dimensione alquanto diversa.
              Ripresi possesso della mia stanza (che avevo saggiamente
              chiuso a chiave durante la mia assenza) con un leggero
              senso di sollievo: pensai che forse proprio lì era gran parte
              della mia vita attuale e mi chiesi con stupore che cosa fosse
              rimasto del senso di appartenenza alle mie radici, se era
              bastato appena un semestre o giù di lì per farmelo comple-
              tamente dimenticare… Avevo necessità di uscire, da sola
              e passo dopo passo, mi ritrovai alla Villa in quella parte
              di Catania che sentivo, tra tutte, completamente mia. La
              panchina era lì, sotto il ficus dalle radici poderose e dalle
              fronde estese che proiettavano la loro ombra benevola so-
              prattutto nei giorni di gran caldo. Mi appollaiai nella mia
              posa consueta, con le gambe piegate a portafoglio ed il li-
              bro di turno tra le braccia, senza essere sicura di volerlo
              realmente leggere; in realtà preferivo guardarmi intorno
              in quel momento e respirare quell’aria di libertà e di ozio
              che la stagione estiva morente mi regalava. L’aria era tersa
              e soleggiata, a tratti interrotta da qualche refolo di vento
              ribelle e pungente; i vialetti tante volte percorsi comincia-
              vano ad essere occupati dalle prime foglie cadute, e tutto


                                           27
   28   29   30   31   32   33   34   35   36   37   38